La storia - Raimondo Polidoro

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La storia

TMS

Come è nata TMS
Alla fine del 1999 conobbi Steve Proctor e Martin Belcher due Director di TMS Consultancy, una società inglese con sede a Coventry, specialisti in Road Safety Audit.
Allora ero, ricercatore a contratto con il CNR (PFT2 Progetto Finalizzato Trasporti), lavoravo a Napoli nel DIT della "Federico II" con Ennio Cascetta, mi occupavo pervalentemente di curare tutti gli aspetti di editing del suo libro e di tutti i calcoli relativi alle figure e ai modelli trattati. Nel tempo lbero mi dedicavo da solo a ricerca nel settore dell'ingegneria dei trasporti. All'epoca il Ministro Paolo Costa (governo Prodi) su sollecitazione della UE diede inizio ai lavori per il primo PNSS (Piano Nazionale della Sicurezza Stradale). Vari consulenti si contendevano il ruolo di pianificatori presso il Ministero, l'elite accademica che si occupava di Pianificazione del Trasporti (modelli matemetici per il sistema trasporti) percepiva la sicurezza stradale come un aspetto altro che competeva alla progettazione fisica della strada (pavimentazione, barriere, geometria, ...). Ennio Cascetta decise che io potevo occuparmi di questo aspetto, la sicurezza stradale; ebbi il compito di coordinare alcune ricerche propedeutiche a definire i temi di ricerca per la sicurezza stradale che si sarebbero dovuti approfondire in futuro.
Durante queste attività (essenzialmente riunioni e relazioni sullo stato dell'arte della ricerca in ambito internazionale sul tema sicurezza stradale), fu contatta la TMS Consultancy. L'idea era semplice: capire cosa era un Road Safety Audit commissionando l'esecuzione di tale attività in Italia in alcuni casi pilota.
Così fu organizzato un team di lavoro formato da Steve e Martin (TMS Consultancy UK), da alcuni dottorandi e ricercatori delle Università di Napoli e Palermo (settore strade) e da me. Io proposi anche la partecipazione di due ricercatori di ELASIS (società di ricerca della FIAT) in qualità di osservatori, per portare in strada anche il punto di vista dell'automotive (di chi produce veicoli).

Durante le attività di ispezione ebbi modo di discutere gli aspetti organizzativi con Steve e Martin e di confrontarmi sulla possibilità di introdurre nella loro procedura aspetti di modellizzazione del traffico e di pianificazione a scala più ampia (la loro procedura era infatti orientata a rilevare problemi specifici di un particolare sito stradale e svincolata da aspetti gestione del traffico al livello più ampio della rete di trasporto al contorno).

Tra cene a tarda sera e bevute di birra alla maniera inglese, rilassandosi dopo una intensa giornata di lavoro in strada, nacque l'idea di fondare TMS Consultancy Italy.

La cosa andò così: Steve mi propose di collaborare con loro nel Regno Unito portando al loro gruppo la mia esperienza e il mio approccio nel guardare la strada e il traffico come un sistema, che può essere tradotto in un modello e che con opportuni algoritmi essere analizzato.

Ero sposato da poco (fine '97) mia moglie aveva deciso di lasciare l'incarico prestigioso che aveva a Roma per costruire la nostra famiglia, di certo non potevo, non volevo e non dovevo pensare a trasferire la mia attività in Inghilterra. Il mio ragionamento fu: " in Italia di Road Safety Audit nessuno ne sapeva tranne noi; di li a poco il nostro lavoro di pubblicazione delle "Linee Guida" del Ministero avrebbe creato una nuova domanda di espert in RSA; si sarebbe creato un nuovo mercato una nuova domanda che avremmo potuto soddisfare con una società di consulenza Italo-Britannica creata ad hoc".

L'idea piacque a Steve e a Martin e il 18 ottobre 2001 eravamo dal Notaio a fondare TMS Consultancy Italy S.r.l.

18 anni di attività
La società ebbe una ottima partenza, per molti anni (fino al 2009) siamo stati praticamente gli unici che offrivano servizi di consulenza in Analisi di Sicurezza Stradale. Abbiamo sempre avuto il primato nazionale (e non solo) per qualtità di lavoro svolto e per fatturato in questa specifica attività (cica 16'000 km di strade analizzate).
Dopo poco Margherita (la compagna di Davide) decise di lasciare TMS, non è ho mai capito il perchè se non dopo qualche anno quando Davide lasciò ELASIS.
Anche Alfonso dopo i primi anni lasciò, il suo ruolo universitario spesso lo metteva davati a decisioni diffici e quando TMS si confrontava in gare di appalto concorrendo con società di ingegneria che facevano capo al mondo accademico, il fatto che questi blasoni avessero anche ruoli importanti per la carriera universitaria poneva non poche difficoltà.

Io ho sempre creduto nella lealtà e libertà e perciò dopo pochi mesi dall'inizio dell'attività di TMS lasciai il mio incarico al CNR optando per la libera professione, mi sarebbe piaciuto fare ricerca ma sapevo da tempo che non avrei mai potuto superare i classici ostacoli dinastici di quel mondo.

Mi sono impegnato sempre e duramente per far crescere la società e aumentare l'utile a beneficio dei soci e dei collaboratori. Avevo istituito la regola che in ogni lavoro si condividevano rischi soddisfazioni e ritardi nei pagamenti (un classico della Pubblica Amministrazione italiana) per ogni lavoro la società teneva per se un utile del 20% il restante 80% veinva diviso tra chi partecipava al risultato secondo uno schema di attività predereminato e una precisa organizzazione del chi fa cosa.

Per parte mia, come socio di TMS non ho mai voluto per me la liquidazione annuale degli utili che ho sempre lasciato nelle casse della società salvo poi utilizzare quella forza economica per esercitare un diritto simile alle stock-option, quando oramai ero diventato io il motore principale di quasi il 100% della totalità degli incarichi acquisiti da TMS.

Quando mi resi conto che l'attività di Road Safety Audit in Italia era svuotata dai nobili contenuti del prinipio di indipendenza tra controllore e controllato, capii che era arrivato il momento di capitalizzare e dedicarsi a altro. Decisi di rilevare la totalità del capitale di TMS trasformarla in una società con socio unico. Resi ufficiale quello che da sempre era stato, TMS ero io e l'avevo tirata su da solo credendo ogni giorno di poter diffondere un modello di lavoro aperto ma sopratutto leale. in Italia questo è estremamente difficile da realizzare se non utopico.

Avevo già in mente di trasferirla in un altra nazione o liquidarla, capii che il pessimo lavoro del recepimento in Italia della Direttiva 2008/96/CE e la scarsa qualità del nuovo Piano Nazionale della Sicurezza Stradale avrebbero di li a poco affossato tutti i buoni propositi di qualità e indipendenza del lavoro di un Road Safety Auditor in Italia.

Non ho mai fatto mistero della mia visione sin dall'inizio di questa bellissima avventura una posizione critica, sopratutto sul fatto che la Formazione di questa particolare figura professionale - un tecnico indipendente, un controllore esperto - si tentasse (e si tenta) di affidarla esclusivamente al mondo accademico e a persone che mai avevano messo piede su strada per rilevare e analizzare problemi di sicurezza stradale. Il tutto con un modello di formazione destinato semplicemente a illudere giovani laureati e a far lievitare i costi a carico della impresa pubblica. Così non era in tutto il mondo dove - il requisito di indipendenza - si sposava con quello dell' - autonomia finanziara del modello di formazioe - e nella autodisciplina relativa alla certificazione delle competenze e delle rispettive abilità dei vari soggetti (privati) che si dedicano a questa attività.

Il 2008 fu l'anno delle nuove idee, cominciai a pensare che la diffusione di internet tascabile (smatphone) avrebbe portato nuova linfa a un processo in cui l'utente doveva e poteva diventare il protagonsita del miglioramento.
iRoadSafety per il Comune di Roma (2008), M2M Mobile to Mobility (2011), iUrbanSafety (2010), Maldistrada (2014), SmartHighway (2015), sono state il leitmotiv per chiudere in bellezza l'esperienza di TMS in Italia.

Nei miei interventi a convegni in ambito internazionale o in forum di specialistici, ho definitivamente compreso che esiste un mondo in cui viene premiata l'idea e la sua realizzazione indipendentemente dal fatturato e dalla politica.
La fine del 2015 con il mio impegnativo intervento al cuore e l'accettazione a inzio 2016 della mia richiesta di residenza in Svizzera è stato il click per trasformare la TMS, ho chiuso a fine 2018 la Srl, lasciandola come un esploratore lascia il robusto rover che lo ha accompagnato in una bella avventura, per una altra esplorazione serve un nuovo mezzo.

TMS Consultacy Italy è stata posta in liquidazione a metà 2016, la ho offerta prima in regalo a tutti coloro che ho avuto come competitors o partner in molte gare, nessuno ha inteso raccogliere la sfida. Le società di Road Safey Autitor hanno bisogno di un bene primario l'alta competenza del personale che dentro ci lavora, e purtroppo in Italia prima del lavoro si guarda ancora al profitto e ancor di più alla facilità con cui procurarselo.

Il mestiere del Road Safety Auditor è un mestiere impegnativo se lo fai davvero e se non lo deleghi ad altri volendoti curare solo del profitto.

Così dal 1 gennaio 2019 opero in Italia come TMS Consultancy mia impresa individuale (meno costi meno burocrazia) il Maverick (come mi chiamarono in India) continua come battitore libero, per il mercato extra UE opero sotto TMS Consultancy CH, figlia della mia nuova avventura in Svizzera.

I lavori svolti da TMS Consultancy Italy
dal 2001 al 2018 circa 2,8 milioni di Euro

 
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